martedì 26 gennaio 2010

da R-ESISTIAMO(Vax) Rompiamo il silenzio.

Viviamo in un epoca dell’ ”immagine” portata all’esagerazione dell’esibizionismo a discapito di cultura e coscienza. Siamo protagonisti di un periodo storico singolare, in una sorta di non fine dal periodo Medievale. Certo molto si è ottenuto lungo il corso del tempo dalle varie lotte all’esistenza. Vittorie culturali o di diritto ma sostanzialmente ci ritroviamo negli stessi parametri; Cambiano i colori ma non le forme.

Un tempo si aveva la fervida convinzione delle colpevolezze di Giordano Bruno o delle varie pseudo-streghe “purificate” dal fuoco della religione, si era schiavi di un sistema forzato e violento che decideva della tua vita ancor prima che nascessi , schiavi di un sistema che considerava naturale e necessaria la condizione di schiavitù stessa per il diritto al privilegio di pochi.
Oggi si è ancora schiavi, ma è una forma di schiavitù assai più infida nel suo genere.
Viviamo nell’epoca della dittatura tecnologica e del profitto, la quale ci rende schiavi di un sistema considerato inevitabile, dettato dai falsi sogni di potere/denaro e dal sentimento di affermazione ed ambizione nei suoi connotati più negativi.

Questo lungo periodo buio della nostra esistenza marca ancor più la situazione attuale degenerante di un sistema che da qual si voglia aspetto venga analizzato, sia quello economico, sia quello politico, sia quello culturale, sia quello spirituale è in continuo declino.
Il capitalismo con i suoi caratteri violenti e classisti dimostra di non poter sorreggere all’esigenza della vita e della natura stessa. Dimostra come si basi sul paradosso dei diritti di pochi sui non diritti di tanti. Dimostra come per sopravvivere debba includere espandere e schiacciare. Viviamo un sistema politico gestito da servi di un’elitè che si fa garante della sua superiorità rispetto alla instupidita pseudo-volontà del popolo.
Lo stesso popolo che non sa concepire l’idea di stato se non come una figura divina, superiore, inattaccabile, necessaria, addirittura democratica nelle sue leggi. Le stesse leggi che dividono creano odio e spesso sono prive di senso logico davanti alla realtà. Una realtà che concepisce il significato di giustizia nella punizione dell’individuo all’interno di una gabbia. Una gabbia di torture psicologiche e fisiche. Una gabbia repressiva e violenta.
Nel nome di Dio e della giustizia di Stato ho visto seminare odio sotto il nome di fratellanza, ho visto fare guerre, reprimere popoli e culture mascherate da espansioni democratiche, ho visto calpestare diritti all’esistenza da una falsa e meritocratica sopravvivenza studiata a tavolino ed imposta all’individuo per soggiogarne il libero arbitrio ed il sviluppo di coscienze autonome.
Ho visto calpestare l’ amore e la ragione umana da negativi sentimenti d’ambizione e da uno sfrenato egoismo verso il prossimo.
Ho visto alimentare il continuo declino mentale dall’inevitabile declino culturale con la nociva scissione tra conoscenza e libertà, dovuta alla burocratista gestione del sapere. I baluardi del sapere pubblico trasformarsi in apparati privatizzati da barriere sia economiche che di nepotismo in una visione aziendale della cultura al fine di limitare l’emancipazione individuale e collettiva.
Buona parte degli studenti universitari abbandona entro il primo anno altri affannano per ottenere una laurea della quale sono consapevoli della relativa valenza.
Ho visto limitare e negare l’immaginazione come forma di creatività e potere per cedere al mero guadagno delle logiche predefinite, da sistemi disciplinanti.
Ho visto lavoratori cedere alla malinconia del precariato imposto. Perdersi nella paura di un futuro non garantito e nell’insicurezza del presente. Emotività che rende l’individuo più facilmente manovrabile.
Ho visto cedere lo spiritualismo personale ai dogmi, imposizioni, etichettature, proclami e regole umane della religione con il conseguente oscurantismo della mente.


Non si può più tollerare questa non-esistenza.


NE’ SERVI, NE’ PADRONI - ROMPIAMO IL SILENZIO !


Siamo stufi
di Leo Ferrè

Insieme alle nostre tasse
potete alzare le vostre birre.
Un giorno non vi rimarrà che la pelle.
Voi che infestate i ministeri.
Siamo stufi.
Insieme ai nostri dolori.
Potete preparare le vostre lacrime.
Un giorno faremo il nostro pane
con le nostre armi nelle vostre madie.
Siamo stufi.
Insieme con i nostri fratelli
che si preparano nel mondo
a spulciare i vostri maneggi.
Noi vi contiamo i secondi.
Siamo stufi… siamo stufi…

Tempo fa Cristoforo Colombo
credendo di scoprire l’America
ha scoperto nel cotone
dei bianchi che giocavano col manganello.
Siamo stufi.
Tempo fa il signor Franco
all’incirca al tempo delle ciliegie
ha abbattuto tutti gli usignoli
che cantavano la Terra Promessa.
Siamo stufi.
Il signor Einstein lontano dai cannoni
credendo di lavorare per se stesso
ha scoperto delle equazioni
che ci ricadranno addosso.
Siamo stufi… siamo stufi…

Cosa vi ha fatto mai la luna
per rifilarle le vostre pulci.
La vita è corta e non ce n’è che una.
Che vi hanno mai fatto le stelle
per pedinarle in questo modo
sul treno con cui fuggono.
Bisognerebbe consultare le vostre schede.
Che cosa vi hanno fatto gli uomini
per rifilare loro solo beghe
o fastidi oppure grattacapi.
Lasciate loro almeno la camicia.
Siamo stufi… siamo stufi…

Si vive si mangia e poi si muore.
Non trovate che è carino.
Basti questo alla nostra felicità
e a tutte le nostre scocciature.
Siamo stufi.
Che si viva a Parigi o a Rio.
Che una donna sia incinta o schedata.
Che uno sia ricco o senza un soldo.
La società non è una torta.
Siamo stufi.
Ma forse un giorno il crocifisso
lascerà i chiodi e le spine
la redenzione e tutto il resto
e verrà a gridare sulle nostre rovine.
Siamo stufi… siamo stufi… siamo stufi…

2 commenti:

➔ Sill Scaroni ha detto...

Wow ... che meraviglia il testo !
Sim, estamos cansados de lutar contra um inimigo que chega de mansinho oferecendo todas as facilidades da tecnologia.
Siamo stufi di persone che solo predica odio e la distruzione.
Siamo stufi di umilianti condizioni e senza dignità che mettono la gente.
"NE’ SERVI, NE’ PADRONI - ROMPIAMO IL SILENZIO !"

➔ Sill Scaroni ha detto...

RRRRRRRRR-ESTIAMO !