martedì 2 giugno 2009

POSSO RACCONTARVI UNA STORIELLA?


Posso raccontarvi una stòriéll ?

Un giorno, tanto lontano, c’era un principe pazzo.
Tutti lo rispettavano, ma non perché era un nobile signore, ma perché era un poco “toccato”.
Il tempo passava nei castelli di quella mente disadattata, l’acqua scorreva come scorre il cielo tra le stelle, sotto i ponti immaginari di quel folle.
Il sole splendeva sorridendo alle albicocche, che maturavano profumate, sugli alberi felici di quel giardino infinito, verde sogno.
Il principe era così contento delle sue scarpe, che erano così belle e lucide, che potevano sembrare delle lanterne, amiche dei gufi e delle libellule, che aveva quasi paura d’indossarle per non sporcarle.
Il tempo passava lento e sincero in quel maniero, la solitudine, una compagna fidata, i suoi occhi tristi, profondi come l’oceano dei suoi sogni, vedevano il cuore degli uccelli, che sfidavano dolcemente la sua presenza in danze e voli, sopra la sua stanza, in cima alla torre più alta.
Sfrecciando nel vento, bucavano i cerchi d’aria suonando l’amicizia per quel pazzo principe distratto.
Una mattina di pioggia, mentre si preoccupava di non calpestar pozzanghere, per non sporcare le scarpe e non disturbare rospi e raganelle, vide riflesso il moto delle stelle.
In principio non comprese, poi vide che l’acqua torbida, rifletteva la luce del movimento d’ogni momento, in quel mondo inverso, toccando la purezza, sentì il bisogno d’ogni uomo, che cerca la carezza delle dita della donna, che completa il rispetto dell’ombra della vita, custodita nel suo ventre.
In quel riflesso, torbido e apparente, vide se stesso, nascere e morire, sentì la forza dell’unione, il fuoco, la canzone e la passione, la sua stessa durata e quella delle dita di suo figlio, che cercavano l’appiglio per uscire da quel sogno, dalla soglia della principessa della ragione.
Questa è la canzone di quel mattacchione, che faceva le cose con rispetto, che pensava che la sua morte, servisse a lasciar posto al movimento delle porte, che facevano passare, nuove vite da sognare.

E per questo, si tenne da parte.

danijel©Sopralevette
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