venerdì 8 gennaio 2010

AMLETO, atto III, scena III [il volantinaggio mediatico, come forma di lotta pacifica contro l'orribile]

QUANDO IL DELITTO PAGA MOLTO, SI FA CHIAMARE CAPITALISMONel corso dell?ultimo anno in molti si sono chiesti quale potesseessere il motivo della santificazione mediatica operata nei confrontidi Guido Bertolaso, attuale boss della Protezione Civile. La rispostaè arrivata dalla riunione del Consiglio dei Ministri del 17 dicembreultimo scorso, quando il governo ha istituito una società per azioniper la gestione dei servizi della Protezione Civile, attuando quindiuna vera e propria privatizzazione del settore. È da notare il fattoche negli stessi giorni in cui la privatizzazione veniva introdotta,Bertolaso intratteneva, e distraeva, l?opinione pubblica discettandocon toni moralistici sull?opportunità o meno di darsi da fare per ilsalvataggio degli escursionisti più spericolati.Sarà un caso, ma manco a farlo apposta, anche il ministro della DifesaIgnazio La Russa, qualche giorno dopo, rilasciava ai media analoghicommenti sulla sconsideratezza degli italiani fattisi rapire inMauritania; e questo proprio mentre il ministero della Difesa venivasottoposto anch?esso ad una privatizzazione, col solito trucco dellaSPA, in base all?articolo 2 comma 23 della Legge Finanziaria. In talmodo La Russa, da ministro della Difesa, è divenuto il padrone dellaDifesa.Santificazioni e moralismo a vuoto sono serviti a distrarre lapubblica opinione dal vero scopo di queste SPA, che è quello dialienare a favore di società private, anche se a capitale pubblico,gli enormi patrimoni immobiliari della Protezione Civile e dellaDifesa. Ciò vuol dire che i proventi delle tasse spremute ai cittadiniandranno a finanziare il furto di proprietà pubbliche, quindi un furtoper finanziarne un altro.
Il trucco è sempre lo stesso: visto che non si può privatizzare unministero, allora se ne privatizza la ?gestione?, quindi i soldi sonopubblici, ma i profitti sono privati. Ma tutto ciò non costituisce unartificio legale, bensì una vera e propria illegalità, e per questomotivo era importante mettere tutti davanti al fatto compiuto il piùvelocemente possibile, in modo da creare un blocco di interessi ecomplicità che renda vani i tentativi di tornare alla legalità.
?Nelle correnti corrotte di questo mondo la mano dorata del delitto può scansare dalla giustizia, e spesso si vede il ricavato stesso delcrimine servire a comprare la legge.? (Amleto, atto III, scena III).
È significativo che questa frase di Shakespeare sia stata scritta trail 1600 ed il 1602, cioè nel periodo in cui nascevano in Inghilterrale prime Compagnie Commerciali, come la Compagnia delle IndieOrientali, antenata delle attuali multinazionali, istituitaformalmente il 31 dicembre del 1600. Nel teatro inglese dell'iniziodel '600 - definito con tipico falso storiografico come"elisabettiano", quando invece la regina Elisabetta non ebbeassolutamente nulla a che vederci -, era frequente lanciare denuncesociali camuffandole con gli espedienti dell'arte retorica barocca.L?espressione poetica ?correnti corrotte? ("corrupted currents"nell'originale di Shakespeare) sembra infatti alludere proprio aipercorsi delle navi della Compagnia delle Indie.
Le Compagnie Commerciali erano organizzazioni criminali specializzatein traffico di merci ottenute attraverso la pirateria, organizzazionitalmente redditizie da potersi permettere di comprare a posteriori laloro legalizzazione, anzi, tutta una serie di privilegi legali. LeCompagnie Commerciali non solo ottennero il privilegio di esercitare iloro commerci in regime di monopolio, ma anche quelli dell'esenzioneda qualsiasi imposta, beneficiando in più di regolari sussidi statali,in modo da potersi permettere di fare concorrenza da posizioni divantaggio anche nei confronti dei produttori locali inglesi. Insomma,nulla di diverso dal repertorio delle attuali multinazionali.
Per giustificare i privilegi delle Compagnie Commerciali, nacque nelcorso del ?700 e dell?800 anche una ?scienza economica?, che chiamòtutto questo ?libertà di commercio? o ?libero scambio?. La sedicente?scienza? economica si incaricava perciò di sovvertire le evidenzedella realtà, avvolgendole nel fumo del mito. Il cosiddetto?capitalismo? - in realtà affarismo criminale assistito dallo Stato -consiste infatti nella fusione della delinquenza comune legalizzatacon la tecnica pubblicitaria, per cui, ad esempio, il rubare vieneoggi presentato con lo slogan: ?introdurre criteri di efficienza emeritocrazia?.
A questo punto non c?è più bisogno neanche di complotti, basta ilconformismo, per il quale chi voglia far carriera nel mondo dellacomunicazione sa istintivamente ciò che deve raccontare al popolo. Inuna recente intervista rilasciata a "Repubblica Radio-TV", RobertoSaviano ha avuto la faccia tosta di affermare che, per salvare laCampania dal potere delle organizzazioni criminali, è necessario unintervento della ?parte sana dell?imprenditoria?, cioè laConfindustria. Come a dire che per combattere delle organizzazionicriminali occorre affidarsi ad un?altra organizzazione criminale,quella stessa organizzazione criminale - Confindustria, appunto - cheha ottenuto la legalizzazione e santificazione dell?asservimento piùavvilente del lavoro attraverso la Legge 30; asservimento ribattezzatodai pubblicitari dell?affarismo criminale come ?flessibilità?. Ed è lastessa Confindustria che pretende e ottiene quotidianamente dalgoverno ?soldi veri? per finanziare appalti e privatizzazioni.
Il filo di continuità di queste carriere giornalistiche che comincianoin testate come " Il manifesto", proseguono a "La Repubblica", efiniscono alla Mondadori, sta appunto in questa mitizzazione delcosiddetto capitalismo, celebrato dapprima sotto le parvenze di unafinta critica, e poi glorificato spudoratamente come salvezza delmondo.
sempre dell'amico http://adhoc-crazia.blogspot.com/

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