Alla mia “amica” Nanda Pivano.
Sognare a capofitto
quell’amore rotolante
quel pudore sofferente
la distanza della mente
abitare in un soffitto
senza mai pagare il fitto
all’invadente proprietario
di quell’attimo impalpabile
vago, atavico, importante
egocentrico burlone
verde, rosa e un po’ marrone
percezione dell’affetto
assunzione del difetto
uno, trio, eppur perfetto
che non vede quel ché detto
si sofferma a sogghignare
pigro, eclettico e sornione
quasi fosse anche “lui” un Pivano
l’onda continua della condivisione.
Con giocosa ammirazione.
daniele Sopralevette© 18♣ago♦2009
2 commenti:
Vola Nanda ...
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