domenica 17 maggio 2009

Tutto torna, tutto quadra...




Leonardo da Vinci: Un ponte tra passato, presente e futuro

Un viaggio attraverso le opere del Genio sonico, nella scienza, nell’arte e nella spiritualità per svelare il comune denominatore che non conosce spazio né tempo: il Sapere dell’Ottava.



Per chi leggerà

Mi sento costretto a dare alcune “spiegazioni” a coloro che avranno la voglia di dedicare del tempo ai miei studi.
Il tema su cui si basa tutto il mio lavoro è essenzialmente questo: da sempre, senza sapere come, l’uomo ha utilizzato in tutti i suoi campi creativi e conoscitivi, un tipo di “ scienza”, termine mai come in questo caso riduttivo, derivata dalla profonda conoscenza vibrazionale della realtà.
Grazie a tale “Scienza”, che in qualche modo si avvicina alle nostre conoscenze quantistiche, era possibile maturare una percezione Cosmica ed Universale dove il Divino rivelava la sua presenza attraverso una totale immanenza in tutti gli aspetti del Creato.
Tutto, un tempo, nell’opera umana, era costruito, strutturato, suddiviso affinché il rapporto vibrazionale che legava l’Universo a Dio, venisse rispettato, tutto doveva essere allineato e risuonare attraverso una Scienza Sonica dai connotati galattici, tutto doveva essere parte integrante del sapere dell’OTTAVA.
L’uomo, in un momento imprecisato della sua più che millenaria storia, sapeva che tutto era vibrazione e che questa vibrazione era Dio, il quale aveva dato “sfoggio” della sua capacità creativa attraverso un'unica legge da me riscoperta: la LEGGE delle TRE OTTAVE.
Se vogliamo, questo è il sunto dei miei studi. Vorrei comunque spiegare i passaggi conoscitivi che mi hanno spinto a tale asserzione.
Pochi anni fa codificai il Rosone Centrale di Collemaggio all’Aquila, rendendomi conto che, a livello numerico, esso riassumeva la Precessione degli Equinozi, precessione, che attraverso la Cimatica, mi fu chiaro essere un fenomeno vibrazionale e non gravitazionale; da quel momento tutta la mia attenzione fu diretta a ritrovare i riferimenti numerici della stessa, in tutte le Civiltà terrestri, cosa che avvenne con una certa facilità.
Capii quindi che la Precessione era la dimostrazione assiale di una “presenza” sonica alla quale niente e nessuno poteva sfuggire, neanche un pianeta. Non solo, tale “Ingerenza“ divina si manifestava attraverso un sistema numerico semplicissimo, tipicamente musicale, in cui era possibile notare una suddivisione “sonora“ tipica delle Ottave.
Grazie allo Zodiaco di Dendera, capii che tale suddivisione era una vera e propria LEGGE UNIVERSALE la cui applicazione era la base della “Scienza Impossibile”, che spesso si era affacciata nella storia umana; per me era sempre più chiaro che mi stavo occupando della “Scienza degli Dei”.
Iniziò quindi una ricerca forsennata per capire i campi di applicazione umana di tale scienza, mi resi quindi conto, che lo spettro applicativo delle TRE OTTAVE, abbracciava qualsiasi tipo di sapere per un motivo semplicissimo: gli DEI erano riusciti a decifrare e codificare il respiro sonico di Dio, Essi erano riusciti a creare una scienza spirituale che aveva eliminato, in un sol colpo, la dicotomia terrestre sviluppo-distruzione e, chissà per quale motivo, avevano concesso tale sapere alla razza umana.
A questo punto sono apparsi, nei miei studi, i Cerchi nel Grano che mi hanno dato la possibilità di applicare tutto ciò che avevo fino ad allora scoperto e studiato. Gli “Dei“, con i Cerchi, erano tornati in un momento della storia umana molto delicato, quando la Terra aveva forse più bisogno di Loro, che non dell’Uomo.
Ora, mentre per me è sempre più chiaro che esiste un vero e proprio “Campo Universale” in cui sono confluite le TRE OTTAVE e le loro magnifiche ed infinite applicazioni, mi rendo conto che le leggi fisiche studiate dalla ”nostra” scienza, sembrano, al suo cospetto, dei regolamenti condominiali. Ora riesco ad immaginare che non solo nell’Universo esistono altre intelligenze, ma che molte di loro dividono il sapere dell’OTTAVA, il cui livello interpretativo varia a seconda del livello vibrazionale sviluppato. Penso, quindi, ci si debba rendere conto che poco o nulla è stato raggiunto dall’umanità proprio a tale livello, essa infatti continua a dividere e a dividersi, di fronte a tutto, senza rendersi conto della nostra appartenenza cosmica, scevra di divisioni.

Mi rivolgo, quindi, a chi leggerà, con un'unica raccomandazione: ”lasciate che i vostri occhi possano vedere ciò che il vostro cuore sa da tempo” .



MICHELE PROCLAMATO

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