giovedì 16 giugno 2011

Guarda come cammina il vento

Guarda come cammina il vento
ogni nota sparpaglia la vita.
Dove sono quelle zingare felici
che perse nel futuro
ti ritrovavano i giorni.
Non voglio perdermi nel passato
tutto è già stato.Gli uomini straccio parlano del nulla
in un ieri, stanotte.
Ho visto la lotta che combatte se stessa.
La zingara dell'oro è si è affacciata, giovane e bella.
Il Re degli zingari guardava la vasca
dove i pesci combattenti lottavano impazienti.
Guarda come cammina il vento.
Mi hai chiesto gli occhi ed mi hai detto:
"Ci tengono chiusi in una prigione invisibile
lontani dalla nostra natura
dal fiumedagli alberi
dal profumo dei fiori
degli animali
dalla terra dove siamo nati.
Vincolati dal controllo,
guardiamo come cammina il vento"

daniele SopralevettE©2011

Watch as he walks the wind scatters his life every note. Where are those who lost gypsy happy you found yourself in the future days. I do not want to lose myself in the past everything has already stato.Gli men talk about anything in a rag yesterday, last night. I saw the fight who fights itself. The gypsy gold is facing you, young and beautiful. The King of the Gypsies looked at the fish tank where fighters fought impatient. Watch as he walks the wind. You asked me the eyes and told me: "They keep us locked in a prison far from invisible trees fiumedagli our nature by the scent of flowers from the land where the animals are born. Listed as a control, we watch as he walks the wind&quot...

photo daniele masciovecchio (sopralevette©)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Si può scegliere di guardare dentro le cose, lasciando che essa scorra, guardare oltre, ristagnare in/nelle.
Dove inizia la paura? Quella forza oscura, per la quale la forma di se stessa prende forma? Ascolti una sirena, prende forma la paura di morire. Vieni escluso dal gioco, e prende forma la paura di non esistere. Ti sorridono, e sorridi. esiste un limite...quando ascolti la sirena, e ti ammali, quando vieni escluso dal gioco, e smetti di giocare, come un guscio di lumaca abbandonato dopo la pioggia nel prato, quando ti sorridono, e diventi tu stesso una risata. Viviamo in un mondo di cartapesta, oppure siamo il tatuaggio di una matrice/vita, che ci chiama a copiare se stessa? quale è il limite reale delle mie parole? Esiste? Le mie mani attraversano lo specchio socchiuso. Il fumo di una sigaretta attraversa le mie dita.
DM