martedì 12 gennaio 2010

[...eppure son felice...]

Abbi solo pazienza, non abbi dubbi.
Vedi? Fa giorno.
La Morte ha perso ancora un giro...
Oppure siam noi che c'ingannnìamo...
ah ah ah, che importa!
Tu lasci la finestra mezza aperta,
per far che luce entri...
Eppur il buio incalza
Che venghi!
Si spalmi!
S'adagi!
Saprò parlargli.
Oh amata mia!
Se solo tu potessi legger quello che è scritto tra la radice del mio capello ed il mio cervello!
Che maldestro vanitoso sono,
m'ucciderei, per viver un altro giorno.
Per puzzare di sudore e poi lavarmi,
mangiare e defecare,
perdersi e ritrovarsi.
Su e giù, continuamente, come fà la mente.
Ridere del pianto, e piangere dell'incanto.
MERAVIGLIARSI?
Le mie mani calde affondano nel ghiaccio fino a lordarsi di fango caldo.
Ah! Godere.
O meglio, morire? O forse, sputare il cervello?
Che importa al giovine che calza per la prima volta la tana dove visse?
Ecco, questo mi manca!
L'innocenza di morir contento.
[...eppure son felice...]

danieleMD2010Copy.

3 commenti:

➔ Sill Scaroni ha detto...

Oh .................
Che posso io scrivere dopo di questa meraviglia?
Grazie mio tesoro bello.
Vado " ridere del pianto, e piangere dell'incanto " ...


* Non ho dubbi, la luce esterna filtra per la finestra che ho lasciato aperta per illuminare nostra anima ... per fare del nostro pensiero ciò che desideriamo.

➔ Sill Scaroni ha detto...

Ho fatto una immagine per tuo scritto ...

➔ Sill Scaroni ha detto...

Quest’ultimo raggio, che l’occhio attento può scorgere al tramonto del sole, è delicato come una fiaba. La persona che lo vedrà sarà capace di leggere i propri sentimenti e quelli altrui.
(Eric Rohmer)