sabato 25 luglio 2009

IL SUONO DEL MARE DI NOTTE


Questa notte ho sognato Napoli.
Ero un poco preoccupato, che in bella mostra, stesi in terra sul vicolo di casa mia c’erano dei moschetti e pistole.
Sembravano corpi morti, stesi a seccare.
Io ero in cima alla salita, e li vedevo così, immobili.
Mi preoccupai un poco, sapevo quanto erano pericolosi, avrebbero attirato la curiosità dei giovani, sempre in cerca di qualcosa da metter sotto i denti.
Li avrebbero raccolti, avrebbero sparato, e una donna, madre o sposa, avrebbe pianto.
Poi una gran festa; mortaretti, suoni, dolci, entrò nei vicoli riempiendoli di gente, come un’onda di risacca, tutto si cancellò, rimase solo una strana gabbia di ferro sopra ad un carretto poggiato a terra, e dentro un bambino che teneva nelle mani aperte, con le braccia spalancate, due enormi babbà grondanti di rum, e piangeva.
M’avvicino, gli chiedo cosa fosse, mi rispose che doveva darli in regalo e piangeva perché sapeva che avrebbero fatto male, lo avevano lasciato lì perché non li donava a nessuno e poi piangeva troppo forte.
Mi fece talmente pena, dentro quella gabbia, con il viso roseo e paffuto bagnato dalle lacrime, disperato.
Un poco di coriandoli si erano appiccicati al suo volto e nel fondo della gabbia.
Stavo per fare qualcosa, ed ecco di nuovo un’altra onda di suoni, di spari, gente, gonne colorate, sudore, strilli, portò via tutto, rimasi solo, il vicolo vuoto, le case mezze crollate, ed in lontananza il suono del mare di notte.
Non mi ero mosso di un solo centimetro.
Guardavo ed ascoltavo.
Il suono del mare di notte, ed è lì che mi diressi.
Compresi molte cose quella notte, ma non saprei spiegarle.

daniele Sopralevette©
danijel
dan.mascio@gmail.com



1 commento:

➔ Sill Scaroni ha detto...

Um sonho do mar da noite ...
Tambem sonhei.