mercoledì 29 aprile 2009

Forse è solo colpa della solitudine...

...già "la solitudine", quel particolare stato psico/fisico/mentale, ove ognuno di noi, prima o dopo passa, specie "se la diretta via avea smarrita, nel mezzo del cammin di nostra vita". Solitudine mia compagna, maestra, amante, santa e regina. Orribile ORCA, meravigliosa CREATURA, che cangi il senno ed il senso della vita, solo e soltanto se per tua divina coscienza, aggradi l'indulgenza di donar la scienza della vita, ed al cretino, doni la parvenza di creder che l'appartenenza, il possesso e l'invadenza, sia lo scopo primario dell'intelligenza. Ecco che l'uomo soffre, quando le cose muoiono e lui sopravvive, come se la natura dello spirito dell'essere, sopravviva nell'affezione del suo mattone, vivo solo nel soldo e nella ragione, di una così fragile parvenza, del corpo, delle cose, e della scienza. Così si è giunti a questo bivio, dove l'erbivoro diviene cannibale, la malattia, arma del potere, il migliorar del viver questo mondo, la scelta maledetta di distruggerlo. Eppure da ogni dove, dalla mezzaluna alla cometa, dal budda al frate, al santo ballatore dei cerchi della vita e dei pianeti, al profeta dolce e buono, a quello duro e oscuro, tutti avvisarono della stoltezza di questa strana razza, che estingue l'indigeno rispettoso del suo stesso suolo e del suo stesso ruolo, a favorir la scienza dell'inganno e della morte e della paura, pur d'aver un poco d'invisibile statura. Ecco, meglio la solitudine, che aggravar la stecca secca, di questa misera aggregazione, che come il pavone, colora la sua coda di colore, ma la sua voce, rivela lo scontento cacofonico del suo padrone.

danijel Copy 2009

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